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Descrizione

Il recente ritrovamento di una necropoli nei pressi di Valdieri testimonia la presenza umana in Valle Gesso fin dalla tarda età del Bronzo (1400 a.C.) I Romani chiamarono questi antichi abitanti delle Alpi Marittime “Liguri”, li soggiogarono nel 14 a.C. e inserirono il territorio nella Provincia Alpium Maritimarum. A partire dal III sec. d.C. si diffuse il cristianesimo per l’opera evangelizzatrice di San Dalmazzo, che subì il martirio (254 d.C.) nella vicina Pedona (attuale Borgo San Dalmazzo). Le invasioni barbariche interessarono solo marginalmente la vallata che, anzi, accolse i profughi provenienti dalla pianura. Probabilmente solo piccole guarnigioni di invasori si stabilirono per controllare l’accesso ai valichi alpini: a questa presenza si devono le radici germaniche di alcuni toponimi, come lo stesso nome di Valdieri. Sull'etimologia del nome vi sono diverse ipotesi, ma la più accreditata fa risalire il toponimo al radicale celtico-germanico "wald" che significa bosco: “Valderi” assumerebbe così il significato di "luogo abitato dagli addetti al bosco". In epoca longobarda il santuario di San Dalmazzo di Pedona divenne un’importante abbazia benedettina e la sua influenza si estese su tutta la Valle Gesso: il monastero era proprietario di beni, terreni ed edifici; l’abate esercitava il potere amministrativo, giudiziario e riscuoteva le tasse. Dal X sec. anche la Valle Gesso fu raggiunta dalle scorrerie dei Saraceni e la vita sociale ed economica subì una forte contrazione a causa di distruzioni e saccheggi; giungendo ad Andonno ancora oggi spicca il “Castlas”, una torre per l’avvistamento degli invasori e l’abitato di Valdieri ha un “vicolo dei Mori”. Il primo documento che attesta l'esistenza di Valdieri ed Andonno è la bolla pontificia di Innocenzo IV, datata 1246, che elenca i due paesi tra le dipendenze dell'abbazia benedettina di Pedona. Alcuni anni dopo, nonostante le rivendicazioni dell'abbazia su tutta la vallata, Valdieri, seguendo le sorti di Cuneo, presta giuramento di fedeltà agli Angiò. I valdieresi, fra cui il feudatario del luogo, Giacomo Lovera, continuano tuttavia a riconoscere i diritti dell'abate. Sotto la signoria provenzale il paese si costituisce in Comune. Con la caduta del governo angioino Valdieri passa sotto il dominio di Amedeo VI, il Conte Verde e nel 1372 diviene feudo di Carlo dei Marchesi di Ceva. Dal 1424 Valdieri ritorna sotto il dominio dei Savoia seguendone le sorti, con alterne vicende, quasi ininterrottamente fino al trattato di Cateau Cambresis (1559). Il duca Carlo Emanuele I nel 1620 costituisce il territorio di Valdieri in contea, infeudandola a Sebastiano Valfredo signore di Castel Rainero. Nel 1630 la peste miete moltissime vittime. L'anno successivo si celebrano cinquantotto matrimoni, in gran parte tra vedovi e vedove. Il 19 ottobre 1688 il Comune acquista il diritto di fregiarsi dell'attuale stemma. Le guerre degli anni che seguono, seppur non interessando direttamente il paese, pesano sulla sua povera economia. Con il dominio francese (1796/1814) la situazione si aggrava per la presenza sul territorio delle truppe rivoluzionarie, che compiono scorrerie danneggiando case ed edifici religiosi e razziando le poche risorse disponibili. L'Ottocento mette ancora alla prova Valdieri, che viene colpita da catastrofi naturali: sono soprattutto le inondazioni, in particolare del rio Colletto, a procurare danni e perdite umane. L'istituzione della reale riserva di caccia nel 1856 è importante sia per i benefici economici che apporta, sia per la realizzazione di strade, mulattiere, edifici e residenze per la famiglia Reale. L’Ottocento è anche il secolo della scoperta e della conquista delle cime delle Alpi Marittime: nel 1879 l’americano W.A.B. Coolidge conquista la Cima Sud dell’Argentera (3297 m.). Nel 1928 il Comune di Andonno viene aggregato a quello di Valdieri. Durante l’ultimo conflitto mondiale la Valle Gesso e Valdieri hanno avuto un ruolo importante nella storia della Resistenza e della Liberazione: il 12/09/1943 a Madonna del Colletto si è costituita una delle prime formazioni partigiane. Con il trattato di pace, nel 1947, tornano alla Francia i territori d'Oltralpe e la borgata di Mollières, che erano stati aggregati al Comune di Valdieri fin dal 1861.(Tratto da: "La Valle Gesso" di Giorgio Bernardi - Ghibaudo Editore)

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Storia di Valdieri



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